A MIO PADRE

E' passato nel vento quel sapore
di mare, un soffio appena che commuove,
che lega il suo ricordo al tuo respiro.
Nella sera è passato, nell'estatico
silenzio dove affonda il palpitare
di ogni figura umana, ogni rumore:
vanità che incorona questa vita
che fugge tra le rive dell'oblio.

E' passata nel vento la sua voce,
eco di un sogno che rimbalza sulle
buie pareti di una stanza. E tace...
Ma l'orologio accusa ancora il tempo
che annega le domeniche di sole
nel buio delle valli.

O tempo d'erbe amare, giorni avari,
notti senza calore, non sciupare
con le tue mani impure la speranza.
Fermati questa sera al limitare
dei millenni e ascolta le parole
di vita che zampillano dal cuore 
del silenzio: è la voce dell'Eterno,
qui, nella voce delle sue campane
nell'immobile palpito stellare,
nel respiro leggero del suo mare.

Perdonami, Signore, ch'io non oda
il nulla della vita sulla porta,
ma non ti chiedo oblio per le mie sere.
Dammi un puro silenzio di preghiera
come una dolce attesa di campane.

Si è fatto silenzio nel mio cuore.
E nel silenzio dei ricordi buoni,
la mia musa per Te torna a cantare,

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